Questo termine fu usato per la prima volta dal fisiologo, di origine austriaca, Selye, (1936) sulla rivista “Nature” in merito ad una ricerca sulla somministrazione di alcune sostanze nocive e la relativa risposta fisiologica di alcuni organismi.
Selye definisce lo stress come “una risposta aspecifica dell’organismo a qualsiasi richiesta proveniente dall’ambiente” (Selye, 1974)
La risposta, secondo Selye, data dall’individuo, è una risposta dettata dalla necessità di adattarsi allo stimolo in entrata e viene mediata dal corpo . Selye parla di Stressor, quali agenti stressanti, stimoli fisici, biologici e/o psicosociali .
A fronte di stimoli prolungati di stressor di vario tipo, quali stimoli fisici (ad es. fatica, freddo, caldo), mentali (ad es. impegno lavorativo, un problema familiare), sociali o ambientali (ad es. obblighi o richieste dell’ambiente sociale) avremo una evoluzione, che Selye identifica in una Sindrome Generale di Adattamento che distingue in tre fasi:
- Fase di allarme (già evidenziata da Cannon come ‘reazione di allarme’), l’organismo risponde agli stressor mettendo in atto meccanismi di difesa che permettono al soggetto di fronteggiare situazioni, sia fisiche che mentali considerate difficili o comunque superiori alle proprie capacità. Parliamo di ‘coping’dal verbo ‘to cope’ che significa ‘far fronte’, ‘ tenere testa a’.
- Fase di Resistenza. Questa fase perdura nel tempo fino a quando permane lo stimolo stressante. Questa fase è sostenuta da una risposta endocrina in cui l’ACTH, l’ormone adrenocorticotropico, e altri ormoni adenoipofisari hanno una funzione centrale. Il corpo tenta di combattere e contrastare gli effetti negativi dell’affaticamento prolungato, producendo risposte ormonali specifiche da varie ghiandole, ad es. le ghiandole surrenali con il rilascio degli ormoni glucocorticoidi e in particolare del cortisolo.
- Fase di esaurimento. Se gli stimoli stressanti permangono, il soggetto ne viene sopraffatto e possono verificarsi effetti sfavorevoli permanenti nei confronti della struttura psichica e/o somatica. Parleremo in questo caso di ‘di-stress.’
Questa fase è caratterizzata da una attivazione del sistema neurovegetativo, di tipo adrenergico, in cui la secrezione delle principali catecolamine, adrenalina e noradrenalina, permette una reazione rapida del sistema nervoso autonomo simpatico e una immediata risposta del nostro organismo ad uno stimolo stressante.
Selye individua nella Fase di Allarme anche due sotto fasi:
- la prima di shock, che corrisponde ad una iniziale caduta del livello di funzionamento dell’organismo al di sotto del livello fisiologico
- la seconda di contro shock che corrisponde al secondo momento ‘reattivo’, nel quale si attiva il sistema simpatico.