1 Cos’è la Mindfulness
La Mindfulness è presenza mentale, semplicemente “stare”, quale capacità innata, la capacità di essere presenti a noi stessi.
Non sempre però questa condizione, sia pur innata e “semplice”, ci accompagna “momento per momento”.
Tutti noi siamo a conoscenza di quanto ad esempio ci risulti difficile mantenere attenzione e concentrazione su quello che ci accingiamo a fare o facciamo, pensiamo, sentiamo.
Spesso veniamo catturati da altro, che si può configurare in pensieri, immagini, preoccupazioni, vissuti, ricordi o ancora giudizi, anticipazioni che ci condizionano e soprattutto ci portano altrove e ci distraggono dal rispettare il nostro percorso intrapreso. Si attivano meccanismi automatici di cui spesso non siamo consapevoli e continuiamo ad alimentare.
Kabat Zinn più volte ci illustra i limiti di una mente concettuale invitandoci a “sospendere intenzionalmente per un po’ il quadro di riferimento abituale, il sistema di coordinate cognitive praticando, invece, semplicemente, l’osservazione delle proprie menti e dei propri corpi”.
Quali sono i limiti dunque? I limiti si riferiscono alle conseguenze dettate dalle nostre risposte automatiche date agli stimoli ambientali sentiti come stressanti e, a volte comunque, non sempre riconosciuti come tali.
Parliamo del “ pilota automatico ” e cioè di quegli automatismi che di fatto, spesso, sono funzionali alla nostra vita ottimizzando al meglio il nostro tempo e la nostra energia ma diventano disfunzionali quando il “pilota automatico” viene influenzato e condizionato da schemi pre -giudizievoli, strutturati e rigidi, da scenari ricorrenti, vissuti arcaici e non legati al qui e ora o, peggio ancora, repressi. Ad appesantire il quadro spesso sono i pensieri invischiati e invischianti, ridondanti, ricorrenti, ruminanti. Subire questi automatismi significa assoggettarsi ad un ‘sistema’ di risposte non pensate, non consapevoli , meglio chiamarle re -azioni, in quanto troppo lontane dal garantire benessere e dall’assicurare un equilibrio nell’adattamento dell’individuo agli stimoli esterni ed interni. Parliamo dunque di una risposta dis-funzionale e destrutturante con ricadute sul benessere psico-fisico e mentale delle persone.
La risposta emotiva legata ad esempio alla paura, alla rabbia o alla tristezza ecc… interviene quale tentativo di assicurare le condizioni omeostatiche di base rispetto alla sopravvivenza e alla conservazione dell’individuo o della specie. E’ normalmente una risposta di adattamento allo stimolo vissuto come stressante e può configurarsi sia come risposta funzionale, adeguata al benessere dell’individuo ma anche come re-azione disfunzionale e destrutturante.
Quale l’impatto del soggetto con le emozioni in termini di riconoscimento cognitivo e di allocazione sensoriale?
Lo Stress genera una risposta di adattamento del soggetto che, sia pur fisiologica, genera una reazione di allarme, in cui l’organismo organizza le proprie difese tramite modificazioni biochimiche ormonali. Questo tipo di risposta ben presto si traduce in una fase di resistenza (allo stress medesimo), quale meccanismo di adattamento e normalizzazione degli indici fisiologici. La fase successiva, di esaurimento, è caratterizzata da un abbattimento delle difese dell’organismo a fronte di uno stimolo vissuto come altamente stressante e di notevole intensità e durata.
Di fronte a tale scenario possiamo assistere a meccanismi di conversione e/o di somatizzazione quale tentativo di difesa dell’organismo per evitare la disorganizzazione e destrutturazione.
Ad esempio una sensazione dolorosa è un ottimo segnale di allarme che ci informa che l’organismo sta tentando di difendersi a fronte di uno stimolo nocivo. La stimolazione delle fibre nocicettive attiva a livello centrale una risposta emotiva e comportamentale la quale a sua volta diventa un moltiplicatore del dolore stesso.
In questo senso diventa centrale sviluppare la capacità di essere consapevoli delle nostre sensazioni, emozioni e perché no anche dei pensieri, che ad esse associamo, riconoscendo nel dolore un aspetto organico che non necessariamente dobbiamo abbinare automaticamente ad una re-azione affettiva ed emotiva.
La mindfulness e le sue pratiche intervengono sul dolore, alleviando e spesso risolvendo problematiche cardiovascolari, ipertensione, cefalea, depressioni, attacchi di panico, ansia, sofferenza legata ad esempio al lutto, inappetenza, abbuffate, disturbi dell’umore, pensieri ricorrenti. Migliora altresì la risposta immunitaria dell’organismo e il benessere in senso generale.
Come nasce la Mindfulness?
Alla fine degli anni 1970, Jon Kabat-Zinn, biologo molecolare, spinto dalla sua familiarità di pratica personale nelle discipline orientali, pratiche di yoga e di meditazione, nonché dal suo percorso professionale sempre più vicino alla sofferenza e al dolore della natura umana nonchè al funzionamento del corpo e della mente, sviluppa un percorso strutturato di formazione e pratica per aiutare le persone a ridurre il dolore e lo stress unendo la millenaria esperienza delle tecniche meditative (meditazione vipassana theravada)con aspetti scientifici e psicoeducazionali, propri dell’ambito medico. E’ infatti in questo ambito, con il supporto del primario della Medicina Interna del Medical Center dell’Università di Worcester (Boston/Massachusetts), che fonda, nel 1979, la prima Clinica per la riduzione dello stress.
A partire dal 1980 inizia e si espande velocemente nel mondo scientifico e anche in Europa, la ricerca e la sperimentazione nell’ambito della Mindfulness e del protocollo di riduzione dello stress sia su pazienti affetti da dolore cronico, ma poi anche su problematiche psicosomatiche e psicologiche. Le pubblicazioni scientifiche si fanno numerose e alla fine degli anni 90 sono più di 400 i centri ospedalieri che offrono il programma MBSR (mindfulness based stress reduction). Il passaparola dei pazienti soddisfatti dai risultati e le pubblicazioni di interviste mirate e trasmissioni televisive sull’argomento, favoriscono ulteriori scambi col Centro dell’Università di Boston e collaborazioni con il mondo scientifico, anche in Europa, implementando non solo la sperimentazione con l’utilizzo delle nuove tecniche di neuroimaging ma l’approfondimento del metodo nelle psicoterapie.
L’interesse per la Mindfulness è interdisciplinare e apre spazi di approfondimento, studio e applicazione a diverse aree di trattamento quali la psicologia, le neuroscienze (studio mirato sulla plasticità cerebrale e delle evidenze sperimentali dettate dai risultati di monitoraggio delle immagini neuronali a seguito dell’applicazioni dei protocolli MBSR), la medicina (applicazione dei protocolli su pazienti e personale medico ed infermieristico a rischio ad esempio di burn out), le scienze dell’educazione (applicazione nelle scuole, alunni e insegnanti), le scienze sociali applicate (nelle carceri e comunità socio- economicamente a rischio), organizzative (aziende, manager), ed altri.
Metodi e pratiche Mindfulness
Quando impariamo con la pratica della consapevolezza ad ascoltare il corpo attraverso tutte le porte dei sensi e anche a prenderci cura del flusso dei pensieri e dei sentimenti diamo inizio dentro di noi al processo di recupero e di rafforzamento della nostra capacità di connessione. Questa attenzione alimenta in noi la familiarità e l’intimità con la nostra vita, a livello del cosiddetto “corpo” e della cosiddetta “mente” e queste approfondiscono ed aumentano il benessere e il senso di agio davanti a tutto quello che si presenta nella nostra vita attimo dopo attimo. E così passiamo dal disagio e dalla vera e propria malattia a un maggiore agio, a una maggiore armonia e, come vedremo, ad una salute migliore.-(J. KabatZinn)
Le parole di KabatZinn aprono lo scenario verso il per-corso di riduzione dello stress attraverso la consapevolezza. Mindfulness è, secondo la definizione di KabatZinn “il processo di prestare attenzione in modo particolare: intenzionalmente, in maniera non giudicante, allo scorrere dell’esperienza nel presente momento dopo momento” (Kabat-Zinn 1994, p.16); “ la consapevolezza che emerge dal porre attenzione al momento presente sospendendo il giudizio”(Kabat-Zinn 2003)
L’intenzione delle pratiche meditative di Mindfulness è quella di mettere in grado la persona di allenare la propria capacità attentiva e di agire, osservare e sentire attraverso la consapevolezza di se stessi e degli altri, il proprio corpo, le sensazioni e le emozioni, riconoscendo il proprio stato mentale e i pensieri che potrebbero “automaticamente” interferire con decisioni e comportamenti non adeguati alla salute dell’individuo.
La consapevolezza in ultima analisi ci permette ad esempio di riconoscere in modo consapevole e attento i segnali fisici e psichici dello stress e trovare agli stessi una risposta adeguata, funzionale e soprattutto salutare.
L’MBSR e cioè “The MindfulnessBased Stress Reduction” è un percorso strutturato di riduzione dello stress attraverso la consapevolezza, della durata complessiva di 8 settimane .
https://www.danielabenedetto.it/category/eventi/
Il corso si svolge in 8 incontri della durata di 2 ore e mezza ciascuno, più un incontro intensivo di 6 ore.
Il percorso acquista valore se integrato dalle letture e dagli esercizi che vengono indicati di volta in volta per il lavoro a casa.
Il corso è prevalentemente esperienziale, integrato da approfondimenti teorici e di condivisione tra i partecipanti, di momenti sensoriali, emotivi e cognitivi.
L’obiettivo di apprendimento è:
- acquisire competenze pratiche specifiche per imparare ad affrontare situazioni difficili e/o stressanti;
- esercitare la consapevolezza degli stati mentali , sensoriali ed emotivi:
- raggiungere uno stato di equilibrio mente/corpo attraverso la messa a fuoco e la gestione delle emozioni e dei pensieri disturbanti.
Il programma è stato validato da numerose ricerche.
https://www.danielabenedetto.it/category/eventi/
Si è rivelato utile a:
Problematiche di natura medica
- Stress,
- disturbi psicosomatici come colite, asma,psoriasi
- disturbi del sonno
- difficoltà di memoria e concentrazione
- malattie come cancro, dolori cronici
- problemi cardiaci, ipertensione
Problematiche psicologiche quali:
- ansia
- depressione
- disturbo ossessivo compulsivo
- attacchi di panico
- disturbi alimentari
- insonnia
- separazioni
- lutto
- problemi di coppia
- Sterilità
- mobbing
Situazioni di passaggio critiche quali:
- separazioni
- lutto
- problemi di coppia
- Sterilità
- mobbing
Tutti coloro che comunque vogliono migliorare la loro qualità di vita
Risorse su Mindfulness
- Epstein M., Pensieri senza pensatore, Ubaldini
- Epstein M., La continuità d’essere, Ubaldini
- Feldamn C. Compassione, Le parole.
- Gunaratana H. La pratica della consapevolezza, Ubaldini
- Gunaratana H. , La felicità in otto passi, Ubaldini
- Kabat-Zinn J., Dovunque tu vada ci sei già, Tea
- Kabat->inn J.,Riprendere i sensi, Corbaccio
- Kabat-Zinn J., Vivere momento per momento, Corbaccio
- Pensa C., Attenzione saggia, attenzione non saggia, Promo Libri, Torino
- Pensa C., La tranquilla passione, Ubaldini
- Salzberg S., L’arte rivoluzionaria della gioia, Ubaldini
- Siegal Z. , Williams M., Teasdale J., Mindufulness, Boringhieri
- Siegel D. J., Mindfulness e cervello, Raffaello Cortina Editore
- Siegel D. J., Mindsight, Raffello Cortina Editore
- Siegel D. , Qui e ora. Strategie quotidiane di Mindfulness, Erikson
- Siegel D. ,La mente relazionale. Neurobiologia dell’esperienza interpersonale, Raffaello Cortina 2013
- Siegel D. J. La sfida della disciplina. Governare il caos per favorire lo sviluppo del bambino, Raffaello Cortina 2015
- Shapiro S., Carlson L. , L’arte e la scienza della Mindfulness, PIccin editore