Psicoterapia online: una nuova visione per la cura del sé
Dr.ssa Daniela Benedetto (www.danielabenedetto.it)
Necessità fa virtu’, e non solo.
La psicoterapia online può definirsi come un percorso di psicoterapia svolto mediante internet e può essere condotta tramite videoconferenza, accedendo ad una comunicazione sincrona o mediante chat e/o email, comunicazione di tipo asincrono (Suler 2000).
Di primo acchito le persone mostrano diffidenza; la proposta di svolgere online il percorso risulta ‘strana’ cioè ‘estranea’ alle abitudini e alle proprie conoscenze.
In realtà i dati ci dicono tutt’altro. In Europa attualmente più del 30% delle psicoterapie vengono svolte online ed esistono ricerche che monitorizzano tale attività già dai primi anni del 2000.
Una ricerca di Wagner ed altri del 2014 nell’ambito del trattamento della depressione, dimostrava come le differenze in termini di risultati tra l’efficacia della terapia online e quella offline non fossero poi così significative.
Altri studi come quelli di Barak e altri del 2008 e Anderson e altri nel 2010 e ancora di Hedman e altri nel 2011 sottolineano l’esito positivo delle terapie online anche in condizioni di disturbi psicopatologici quale l’ansia e disturbi dell’umore e questo anche a distanza di 5 anni dopo la conclusione dei percorsi.
In una ricerca di Bergstrom ed altri del 2010 sono stati riportati risultati davvero incoraggianti rispetto alle evidenze su gruppi di pazienti con disturbo di panico la cui terapia è stata svolta online a confronto con un altro gruppo che ha svolto la terapia in presenza. Ad un follow-up a distanza di sei mesi si è evidenziato una sostanziale riduzione degli attacchi di panico e di sintomi agorafobici in entrambi i gruppi.
Ed ancora Robinson e Serfaty nel 2008 hanno evidenziato una diminuzione dei sintomi legati a disturbo alimentare su pazienti trattati con terapia asincrona rispetto ad un gruppo di controllo non trattato.
Niente di nuovo su questi schermi però!
La terapia online in realtà è sempre stata una modalità utilizzata per la psicoterapia in quei casi in cui il cliente, già abituato ad un setting individuale in presenza, per motivi di lavoro o di studio ha dovuto cambiare residenza. Nella mia esperienza pratica ho più volte sperimentato nel tempo questa modalità validandone l’efficacia e la funzionalità del sistema.
Infatti in questi casi citati veniva abbattuta la barriera della distanza e favorita invece una continuità del rapporto terapeutico garantendo sia i segnali comunicativi che la privacy della relazione nonché l’efficacia del trattamento.
Nella terapia online sincrona il setting terapeutico (inteso come spazio non solo fisico della seduta) viene garantito dal presupposto insito alla proposta stessa e cioè dalla garanzia della privacy che in questo caso viene assicurata dal paziente in funzione del luogo che sceglie per connettersi in seduta. Un luogo del tutto privato ed intimo che alimenta fiducia e sicurezza.
Con il progredire della tecnologia, infatti, un limite legato al setting virtuale , quale la non contemporaneità della presenza fisica dei partecipanti nel luogo di terapia, può essere più facilmente superato attraverso la cura e la predisposizione di alcuni parametri ambientali dei reciproci luoghi di lavoro terapeutico che rispondano più efficacemente alle esigenze di intimità ed esclusività del rapporto tra cliente e terapeuta. Il setting online ad esempio, se è strutturato in maniera adeguato, può diventare uno strumento importante da integrare nella clinica terapeutica; per esempio sembra favorire la riduzione dei sintomi e dei comportamenti evitanti tipici di quei disturbi di ansia generalizzata e di fobia (Parsons e Rizzo 2008).
Attivare una terapia online non vuol dire semplicemente però riportare ciò che facciamo in presenza sul virtuale ma va salvaguardata l’alleanza terapeutica con il cliente esplicitando in modo diretto e trasparente al nostro interlocutore le nuove regole del gioco e le eventuali criticità, come, ad esempio, un crash di sistema.
Eviteremo inoltre fraintendimenti ed incomprensioni definendo i parametri di emergenza da attivare e assicurando pertanto l’efficacia della relazione e della terapia.
Un altro elemento legato alle nuove competenze che un terapeuta online deve acquisire per assicurare un’efficacia terapeutica è la capacità di sapersi rapportare con un background culturale che può essere completamente diverso dal proprio. La terapia online infatti apre ad una potenziale utenza proveniente da tutto il mondo.
Ed ecco quindi che il terapeuta online deve essere in grado di rapportarsi in maniera flessibile e aperta a tutti i tipi di culture favorendone l’espressione e mettendosi a disposizione della comprensione multiculturale. (Chang 2005)
Perché scegliere una psicoterapia on line?
Quali vantaggi e quali benefici per il paziente?
- Abbattimento del tempo e dei costi legati allo spostamento per raggiungere il luogo di terapia; (Ad esempio persone che abitano in periferia o a chilometri di distanza o persone che per orari lavorativi hanno poco tempo a disposizione per spostarsi ulteriormente);
- Permettere di intraprendere una psicoterapia anche a coloro che hanno difficoltà ad uscire di casa per motivi legati alla propria sintomatologia quali paure o fobie.
- Assicurare interventi urgenti e rapidi (ma non solo), anche in situazioni estreme quali ad esempio il recente lockdown per il covid-19; oppure per evitare situazioni di alto rischio di contagio per il cliente ma anche per lo psicoterapeuta, in ambienti chiusi.
- Assicurare la continuità terapeutica a tutti coloro che per motivi di studio o di trasferimento lavorativo e o familiare devono cambiare residenza.
- Accesso alla psicoterapia anche nei confronti delle persone anziane o con difficoltà di movimento e/o temporaneamente malate, che avrebbero grandi disagi a spostarsi fisicamente per raggiungere il luogo di terapia.
Quali le indicazioni da rispettare per una buona psicoterapia on line?
Gli Ordini Regionali e il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi hanno sancito le nuove linee guida per lavorare in sicurezza sia a livello deontologico che informatico stabilendo vantaggi e limiti di un approccio di questo tipo come.
- Un livello di privacy e intimità adeguati
- Un’attenta valutazione del caso (ad esempio nei casi di pazienti più gravi che presentano stati dissociativi gravi e difficoltà di esame di realtà, dove è preferibile un approccio di tipo diverso)
- Una buona linea di comunicazione Internet e l’uso di una piattaforma di facile accesso e che garantisca livelli di sicurezza e di protezione delle informazioni
- Una disponibilità di sistemi alternativi di comunicazione in caso di momentanea inefficienza della rete Internet (è sufficiente un’eventuale accesso telefonico di emergenza)
- Inserire nel consenso informato, normalmente condiviso all’inizio di ogni psicoterapia con il cliente, le clausole specifiche relative alle indicazioni da rispettare per le psicoterapia online
Lo sviluppo delle piattaforme informatiche, spinto recentemente dalle necessità delle chiusure sociali, ha favorito ed allargato la fruizione dell’utilizzo della terapia on line ad una utenza maggiore.
Nella mia lunga esperienza clinica ad esempio non solo i più giovani utilizzano con facilità questi strumenti ma anche gli anziani, a volte con il supporto dei figli, riescono a superare limiti che precedentemente sembravano insormontabili.
La psicoterapia online in Italia oggi!
Uno studio svolto, durante la pandemia, dalla associazione APC nel 2020, ha evidenziato mediante questionari, lo ‘stato dell’arte’ del pensiero dei pazienti sulla psicoterapia online.
I risultati sono davvero confortanti:
‘circa il 77% per cento del campione ha dichiarato di non avere pregiudizio verso la modalità telematica, e non ha voluto interrompere il percorso in essere;
l’85,2% ha riconosciuto la validità della terapia in modalità telematica, e il 71,9% ha ritenuto che la propria problematica potesse essere trattata adeguatamente in un setting di tele-psicoterapia, mentre il restante 28% ha manifestato perplessità a riguardo;
l’82,8% ha dichiarato di non aver riscontrato cambiamenti nelle procedure e metodi utilizzati dal proprio terapeuta;
l’85,1% ha riportato di non ritenere che la modalità telematica intaccasse la relazione terapeutica;
l’82,9% ha riportato di sentirsi a proprio agio con la modalità da remoto.
…….’ (Chiara Venturi 2020)
Perché prendersi cura di se stessi proprio in questo periodo?
Il nuovo scenario della pandemia, ci ha posto improvvisamente di fronte ad una situazione inaspettata, uno scenario imprevedibile che immediatamente si prospetta ingovernabile.
Da subito abbiamo sentito la necessità di certezze, di prospettive future, di risposte sicure, di cure, di ascolto, di sostegno nell’incrementare la nostra capacità di resilienza,
Ma spesso invece ci troviamo automaticamente imbrigliati in reazioni impulsive non contenibili quali agitazione, ansia, insonnia, disturbi alimentari, momenti di sconforto e di depressione o agiti di rabbia impotente, a fronte di un nemico invisibile e poco controllabile.
Le scelte collettive pur essendo comprensibili non sono sempre facilmente accettabili.
Questo stato di cose molto facilmente porta risposte fallimentari legate più a reazioni impulsive che a decisioni e comportamenti appropriati.
La risorsa di un collegamento da remoto si fa avanti come soluzione necessaria ed unica di un intervento specialistico sanitario che assolve sia ad una domanda di presenza e vicinanza che di urgenza per supportare la domanda di cura e di appoggio.
La caratteristica di un fenomeno generalizzato quale l’imprevedibilità dello scenario pandemico, da’ forza ad una richiesta di servizi e consulenze che sposino una domanda di cura più variegata e soprattutto che utilizzino sistemi di comunicazione che accelerino i processi di risposta e abbattano le resistenze psichiche degli individui e le barriere tempo/spazio.
BIBLIOGRAFIA
Andrews G, Cuijpers P, Craske MG, McEvoy P, Titov N. Computer therapy for the anxiety and depressive disorders is effective, acceptable and practical health care: a meta-analysis. PLoS One 2010;5:e13196.
Barak a., Hen L., Boniel-Nissim M, Shapiro N. (2008) A comprehensive review and a meta-analysis of the effectiveness of Internet-based psychotherapeutic interventions. Journal of Technology in Human Services
Bergström J, Andersson G, Ljótsson B, Rück C, Andréewitch S, Karlsson A, Lindefors N (2010). Internet-
versus group-administered cognitive behaviour therapy for panic disorder in a psychiatric setting: a randomised trial. BMC psychiatry 10, 1, 54.
Chang T (2005). Online counseling: Prioritizing psychoeducation, self-help, and mutual help for counseling psychology research and practice. The Counseling Psychologist 33, 6, 881-890.
Hedman, E., Furmark, T., Carlbring, P., Ljotsson, B., Ruck, C., Lindefors, N., & Andersson, G. (2011). A 5-year follow-up of internet-based cognitive behavior therapy for social anxiety disorder. Journal of Medical Internet Research, 13(2).
Mancuso Federica (2019) La terapia online: innovazione e integrazione tecnologica nella pratica clinica, Università degli studi dell’Aquila
Parsons TD, Rizzo AA (2008). Affective outcomes of virtual reality exposure therapy for anxiety and
specific phobias: A metaanalysis. Journal of behavior therapy and experimental psychiatry 39, 3, 250- ecco ho messo pure lei 261
Robinson P, Serfaty M (2008). Getting better byte by byte: a pilot randomised controlled trial of email therapy for bulimia nervosa and binge eating disorder. European Eating Disorders Review: The Professional Journal of the Eating Disorders Association 16, 2, 84-93.
Società Italiana di Psicoterapia Online. www.sipsiol.it
Suler JR (2000). Psychotherapy in cyberspace: A 5-dimensional model of online and computermediated psychotherapy. CyberPsychology and Behavior 3, 2, 151-159.
Wagner B, Horn AB, Maercker A (2014). Internet-based versus face-to-face cognitivebehavioral intervention for depression: a randomized controlled non-inferiority trial. Journal of affective disorders 152, 113-121.